Oggi, circa 1 miliardo di persone nel mondo hanno un deficit di Vitamina D, il 50% degli anziani ne è carente (ma il deficit si manifesta anche in età pediatrica). L’insufficienza di vitamina D interessa circa il 50% dei giovani nei mesi invernali. La condizione carenziale aumenta con l’avanzare dell’età sino ad interessare la quasi totalità della popolazione anziana italiana che non assume supplementi di vitamina D. La popolazione italiana è tra quelle con i più bassi livelli sierici di Vitamina D in Europa.
Cosa è la vitamina D
La vitamina D è un gruppo di pro-ormone liposolubile costituito da 5 diverse vitamine, D1, D2, D3, D4, D5.
Come viene prodotta ?
La produzione della vitamina D è in buona parte endogena [autoprodotta dall’organismo, ndr]. Grazie alla sintesi cutanea durante l’esposizione ai raggi UVB, l’80% del fabbisogno di vitamina D è garantito dall’irradiazione solare, la sintesi della vitamina D3 si verifica nei cheratinociti e deriva dal suo precursore 7-deidrocolesterolo in grandi quantità nella cute dell’uomo. Il 7-deidrossicolesterolo viene convertito in provitamina D3 dall’azione della luce solare. La provitamina D3 si converte spontaneamente in vitamina D3 (colecalciferolo) in circa 3 giorni. L’apporto esogeno in genere è piuttosto scarso (basse dosi e in un numero limitato di alimenti:pesci grassi, latte, uova).
Il sole è rilevante
La vitamina D prodotta in seguito all’esposizione solare, viene immagazzinata per essere utilizzata al bisogno nel tessuto adiposo e nel fegato (si lega ad una specifica proteina di trasporto – DBP, Vitamin D Binding Protein).
Per chi ha delle cognizioni di chimica, il primo stadio dell’attivazione metabolica della vitamina D3 consiste nell’idrossilazione, a livello epatico, del carbonio 25 (25OHD3 25-idrossicolecalciferolo, calcifediolo o calcidiolo). La 25OHD3 prodotta a livello epatico, si lega nuovamente alla DBP ritornando nel circolo sanguigno e trasportata a livello renale può essere o attivata, attraverso l’idrossilazione in posizione 1, in 1,25 diidrossivitamina D (1,25OH2D3, 1,25 diidrossicolecalciferolo o calcitriolo) o degradata, attraverso l’idrossilazione in posizione 24, in 24,25 diidrossivitamina D (24,25OH2D3).
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