La nutrizione ortomolecolare (dal greco orthòs – giusto, equilibrato) è una disciplina fondata dal premio nobel Linus Pauling, biochimico americano, basata sul presupposto che molte malattie possono essere curate fornendo all’organismo l’ambiente molecolare ottimale per il suo corretto funzionamento. Questo ambiente molecolare ottimale si ottiene con una composizione equilibrata dei giusti nutrienti.
Premessa
“Ogni individuo dispone di un proprio regime di sostanze nutrizionali. Sebbene l’elenco delle sostanze nutrizionali necessarie sia uguale per tutti, le singole quantità di cui abbiamo bisogno non devono essere obbligatoriamente le stesse per ogni individuo“.
R.J. Williams
Ogni persona ha un proprio e soggettivo fabbisogno di sostanze nutrizionali. La genetica è soggettiva ed individuale. Dato che la biochimica è individuale il fabbisogno di sostanze nutrizionali delle nostre cellule cambia da una persona all’altra. Questo è il principio basilare della nutrizione ortomolecolare, che tiene conto della costituzione individuale, precipuo della naturopatia.
La storia della nutrizione ortomolecolare
Le origini della nutrizione ortomolecolare risalgono al 1940, anno in cui il dott. Frederick Klenner, medico del North Carolina, sperimentava l’uso di massicce dosi di vitamina C per la cura della poliomielite. Nonostante i suoi studi siano ritenuti privi di alcuna validità scientifica, Klenner viene solitamente menzionato come il precursore della terapia nutrizionista ortomolecolare.
Quest’ultimo termine, in effetti, venne usato per la prima volta nel 1986 dal dott. Linus Pauling, due volte premio Nobel, per esprimere “l’idea delle giuste molecole nella giusta quantità”. Secondo Linus Pauling la nutrizione ortomolecolare è il mantenimento di una buona salute e il trattamento di malattie tramite un cambiamento della concentrazione di sostanze vitali nell’organismo.
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