SIBO è un termine che significa sovracrescita batterica intestinale, definita in inglese small intestinal bacterial overgrowth. La parte intestinale interessata è il tenue, dove si verifica una proliferazione di alcuni batteri anaerobi con conseguente disbiosi. E’ bene che il medico diagnostichi una eventuale SIBO, in quanto rappresenta una concausa di diverse patologie croniche moderne.
Il ruolo dei batteri intestinali è quello di vivere in simbiosi con il nostro organismo, svolgendo molti compiti utili quali la sintesi di antibiotici naturali (batteriocine), sintesi di vitamine del gruppo B, vitamina K, azione depurativa del colon, sintesi di sostanze antinfiammatorie e regolatrici del sistema immunitario (acidi grassi a catena corta o SCFAs), il tutto per il mantenimento dell’eubiosi. Il loro metabolismo è importante per l’ospite, altrimenti insorge l’infiammazione, ossia la disbiosi. Quando il loro numero cresce a dismisura (fino ad almeno 105 unità formanti colonie), avviene l’invasione del tenue.
La sovraccrescita batterica causa difficoltà nella digestione e nell’assorbimento degli alimenti e produce quantità eccessive di gas idrogeno e metano. Questi gas non sono prodotti dalle cellule intestinali, ma dalla flora intestinale in seguito alla fermentazione dei carboidrati. La flora fermentativa, comunemente presente nell’intestino, nutrita con eccessive quantità di zuccheri si riproduce all’eccesso e porta alla SIBO e all’IBS (intestino irritabile). La SIBO può anche essere associata alla sindrome da permeabilità intestinale.
RUOLO DEI CARBOIDRATI NELLA SIBO
La loro fermentazione (oligosaccaridi, frutto oligosaccaridi, ecc.), produce gas, provoca la putrefazione delle proteine con produzione di ammine vasoattive, per esempio: istamina dall’istidina, tiramina dalla tirosina, cadaverina dalla lisina. Queste ammine vaso-attive aumentano la permeabilità intestinale, diminuiscono la motilità della muscolatura liscia ed inducono il dolore. Una delle cause della SIBO sono proprio i carboidrati, generando uno stato infiammatorio cronico che richiama a livello della parete intestinale tutte le cellule atte a riparare il danno che l’infiammazione crea: i linfociti, i mastociti che liberano istamina ( responsabile della diarrea acquosa ), prostaglandine e citochine.
FODMAP E SIBO
Il termine FODMAP è un acronimo che sta per “fermentable oligo, di and monosaccharides and polyols”, cioè mono di-oligosaccaridi e polioli fermentabili. Si tratta di un gruppo di carboidrati che comprende fruttosio, lattosio, fruttani, galattani e polioli come lo xylitolo, il sorbitolo e il mannitolo. Si tratta di sostanze che hanno tre caratteristiche in comune:
- Sono scarsamente assorbite nell’intestino tenue;
- Sono molecole piccole, quindi osmoticamente attive, in grado di richiamare acqua nel lume intestinale;
- Sono rapidamente fermentate dai batteri intestinali, con produzione di gas.
Un possibile approccio alla riduzione è quello suggerito dalla dieta low FODMAP. L’alimentazione sarà priva di cereali integrali che irritano l’intestino, o simil paleo, consumando ad esempio proteine animali ad alto valore biologico, grassi buoni come olio di cocco, ghee, olio extravergine di oliva, patata dolce, zuccheri principalmente da frutti di bosco, ricchi di antiossidanti, banane che presentano più glucosio che fruttosio altamente fermentabile, verdure a foglia verde, carote e zucchine. Ovviamente sono solo alcuni esempi, PER UNA DIETA RIVOLGETEVI SEMPRE AD UN PROFESSIONISTA ABILITATO PER LEGGE (biologo nutrizionista, dietista).
MALASSORBIMENTO E SIBO
La sindrome è associata a sintomi addominali aspecifici e cattiva assimilazione dei nutrienti, tra cui cobalamina (vitamina B12), lipidi, carboidrati e proteine. Il malassorbimento è legato agli effetti intraluminali dei batteri in replicazione, che causano una diminuita attività delle disaccaridasi, ridotto trasporto di aminoacidi, monosaccaridi e acidi grassi ed enteropatia protido disperdente. I batteri utilizzano competitivamente la cobalamina introdotta con la dieta, così che non è disponibile in quantità sufficienti. I batteri sintetizzano acido folico e lo liberano nel lume del tenue da dove viene assorbito (viene infatti registrato un raro deficit di folati). II malassorbimento lipidico crea STEATORREA (feci grasse), una conseguenza della deconiugazione batterica dei sali biliari, impedendo così la normale formazione di micelle sali biliari e dunque l’assorbimento dei grassi. Questa condizione crea ulteriore malassorbimento delle vitamine liposolubili (A, D, E, K). Un eccesso di batteri può interferire con l’assorbimento del coenzima Q10 e del beta-carotene.
QUANDO SOSPETTARE UNA SIBO
Le cause sospette possono essere molteplici, tra quelle più probabili indichiamo la comparsa di colon irritabile dopo una gastroenterite, miglioramento della sintomatologia dopo l’uso di antibiotici, aumento della problematica in seguito all’uso di fermenti lattici e probiotici, aumento della sindrome del colon irritabile quando si assumono alimenti ricchi di fibre integrali, scarso miglioramento dei sintomi digestivi nei pazienti celiaci che seguono una dieta priva di glutine, livelli di ferritina bassi. L’organismo ha una serie di meccanismi per prevenire la proliferazione di batteri che comunque sono normalmente presenti nell’intestino.
SINTOMI DELLA SIBO
- Diarrea osmotica (carboidrati, acidi grassi a catena corta, secrezione acidi biliari);
- Distensione addominale, flatulenza: dovuta a produzione batterica di gas a partire dai carboidrati nel colon o nella contaminazione batterica del tenue;
- Dolore: dovuto a meteorismo;
- Alitosi: malassorbimento proteico;
- Tetania, debolezza muscolare, parestesia: probabile malassorbimento di vitamina D, calcio, magnesio e fosforo;
- Facilità a lividi: deficit di vitamina K e C;
- Glossite, stomatite: deficit vitamine del gruppo B, ferro;
- Dermatiti: carenza di zinco ed EPA;
- Ipercheratosi: deficit di vitamina A;
- Dermatite iperpigmentata: deficit di vitamina B3;
- Acne rosacea;
- Unghie sottili con deformazione a cucchiaio: deficit di ferro;
- Amenorrea, infertilità: deficit vitamina E;
- Cecità notturna: deficit di vitamina A;
- Neuropatia periferica: deficit di vitamina B12;
- Stanchezza, fatica, debolezza: deficit di ferro e folati, anemia;
- Reflusso gastrico.
La SIBO, per le sue implicazioni intestinali (GALT tessuto linfoide associato all’intestino), può associarsi ad altre condizioni morbose, come: ipotiroidismo, intolleranza al lattosio, fibromialgia, Crohn, cefalea epatica, steatosi non alcolica (NAFLD o fegato grasso), cistite interstiziale e sindrome della gambe senza riposo (restless leg syndrome).
CAUSE POSSIBILI
Tra le cause più frequenti ricordiamo l’uso di inibitori di pompa, eventuale ipocloridria, carenti enzimi digestivi, riduzione del flusso biliare, alimentazione junk food. Altre cause possibili sono da attribuire alla valvola ileo-cecale chiusa o aperta. Lo stress infine può ridurre la secrezione di acido cloridrico e la peristalsi intestinale, a causa della simpaticotonia (attivazione dell’asse dello stress). Questo fattore può contribuire a sua volta all’aumento di cortisolo (gonfiore e infiammazione ulteriore), disregolazione glicemica (GLP-1), e aumento di NLRP3 (recettori citoplasmatici espressi dalle cellule dell’immunità innata). Visto che il loro aumento è associato al riconoscimento di strutture associate a microrganismi patogeni (PAMPs) o al danno cellulare (DAMPs), la conseguenza sarà una maggiore risposta immunitaria innata e conseguente infiammazione, con aumento di Nf-Kb (fattore di trascrizione infiammatorio). Ricordiamo l’esistenza della comunicazione asse intestino – cervello, la quale avviene attraverso il nervo vago. Di conseguenza, un’alterazione del tono vagale, può innescare una maggiore produzione di noradrenalina, adrenalina, neurotensina, con un abbassamento di acetilcolina (relazione tra spasticità della muscolatura liscia e sua carenza, oppure disturbi della memoria e sua carenza), e di serotonina (abbassamento della soglia del dolore associato nelle problematiche intestinali e fibromialgia), carente peristalsi intestinale o suo aumento eccessivo, disturbi dell’umore.
PROBLEMATICHE POSTURALI E SIBO
Diversi studi come quelli condotti da Bouchoucha, e Benamouzig nel 2013, hanno dimostrato che l’osteopatia viscerale è associata ad un miglioramento significativo della malattia, della distensione e del dolore addominale, con effetti a lungo termine. È stato, inoltre, recentemente proposto (Bruno Bordoni, e Bruno Morabito) che un’alterata capacità contrattile del muscolo diaframma possa influenzare negativamente la motilità intestinale ed essere, quindi una fattore predisponente alla “malattia”. I sintomi collegati sono:
- Dolore lombare cronico
- Dolore pelvico cronico
- Emicrania cronica
- Disfunzione della articolazione temporomandibolare (ATM)
- Infiammazione del nervo vago
- Disturbi al rachide cervicale
- Apnee notturne associate
- Depressione e ansia.
Risulta indispensabile valutare anche una sovrapposizione meccanica e/o posturale, qualora i sintomi non dovessero migliorare con i trattamenti medici, nutrizionali (biologo, dietista), naturopatici. L’osteopata, insieme ad un tecnico di posturometria e un’optometrista, possono stabilire un’eventuale implicazione ATM, pelvica, cranio-sacrale, visiva, ecc. associata.
VALVOLA ILEOCECALE APERTA E SIBO
Secondo coloro che professano la kinesiologia applicata, il 95% dei problemi riscontrati sono dovuti alla valvola aperta.
Secondo David Walther i sintomi includono:
- Dolore alla spalla
- Dolori lombari improvvisi
- Dolore intorno al cuore
- Vertigo
- Sublussazione sacroiliaca
- Acufene
- Sensazione svenimento
- Pseudo-infezione sinusale
- Pseudo ipocloridria
- Cefalee
- Sete improvvisa
- Pallore
- Occhiaie
Tra le cause principali di una valvola ileo cecale aperta abbiamo le allergie ai cibi, parassiti, stress, emozioni, problemi strutturali, disbiosi, carenza enzimi e HCl, squilibri minerali (Ca, Mg), intossinazione, disfunzione dei muscoli addominali, addome pronunciato.
COME SI VALUTA LA SIBO
- In medicina convenzionale uno dei test più attendibili risulta essere il breath test al lattulosio o glucosio, chiamati anche test idrogeno/metano, al fine di testare la crescita batterica anomala.
- In naturopatia è possibile associare altri tipi di indagine, che sono aggiuntive a quella convenzionale. Tra queste spiccano la kinesiologia applicata e l’iridologia.
VALUTAZIONE DELLA VALVOLA ILEOCECALE IMPLICATA
Durante la valutazione kinesiologica, il naturopata svolgerà i seguenti test:
- Ricerca di un MIF (muscolo indicatore forte);
- Test dello Switch;
- Ricerca rene 27 per controllo;
- TL (localizzazione terapeutica) nella zona valvola;
- Un indebolimento indicherà un probabile interessamento valvola.
- Una TL con trazione della valvola verso la gamba destra, con indebolimento del MIF (muscolo indicatore) suggerirà una probabile apertura della valvola da correggere.
ALTRI MUSCOLI TESTATI IN KINESIOLOGIA APPLICATA:
- Pettorale clavicolare – stomaco
- Addominali e retto femorale – intestino tenue
- Tensore fascia lata – colon ascendente e discendente
- Pettorale sternale – fegato
- Test per la determinazione di malassorbimento e leaky gut
- Test per la determinazione di candida albicans e parassiti
- Gran dorsale – pancreas
VALUTAZIONE IRIDOLOGICA
In iridologia è possibile rilevare alcuni segni indicativi di tendenza, che possono essere riconducibili alla problematica di cui sopra. Il naturopata, attraverso la lettura dell’iride, potrà riscontrare quali cause possono essere implicate nella problematica. I segni che possono accompagnarsi alle problematiche intestinali sono:
- Iride mista – una delle tre costituzioni di base in iridologia, contraddistinta da una eterocromia centrale. Questa costituzione è una delle più soggette a problematiche gastrointestinali;
- Collaretta ristretta – depone a favore di una simpaticotonia gastrointestinale e spasticità della muscolatura liscia, oltre che ad altri aspetti psicosomatici (persona chiusa, introversa, verso l’esterno e gli altri);
- Collaretta espansa – tendenza a disbiosi, fermentazione, putrefazioni, parassitosi (persona che tende ad invadere lo spazio altrui, dipendente);
- Collaretta non contornata o sfumata – possibile permeabilità intestinale (tendenza a non riuscire a mettere una barriera protettiva tra sé e gli altri) – tipico soggetto CENTAURY;
- Collaretta rossastra o scura – tendenza a problematiche di intossinazione intestinale;
- Diatesi discrasia – pigmentazioni marroni diffuse, significativa di una carente produzione di enzimi digestivi e bile;
- Midriasi pupillare o Hippus – tendenza a simpaticotonia e coinvolgimento intestinale;
- Anello gastrico scuro – tendenza a ipocloridria e acidosi tissutale conseguente, con coinvolgimento dell’asse HPA e stress;
- Pigmentazioni arancio o marroni – coinvolgimento dell’organo fegato/cistifellea e pancreas (regolazione glicemica);
- Macchie lipidiche nella sclera – coinvolgimento del fegato;
- Diatesi acido-urica – sbilanciamento della regolazione acido-base e sua conseguenza nel distretto intestinale;
- Vasi sclerali con segni rotondeggianti – probabile parassitosi .
VALUTAZIONE UMORALE IPPOCRATICA
Sarà opportuno migliorare la Coctio (prima cottura), ridurre il secco (se present), migliorare l’eccesso di flemma con una ottimizzazione della prima cottura, attraverso alimenti idonei. Interessante anche l’utilizzo di Oxymel Symplex (miele cotto con aceto di mele), per eliminare la flemma (umidità), l’infiammazione delle mucose, e per la produzione di bile. Sarà indispensabile valutare se siamo in presenza di una discrasia umorale con eccesso di calore (serviranno allora degli alimenti rinfrescanti-calmanti quali lattuga, rucola, patata dolce, ecc), oppure in presenza di una discrasia umorale con eccesso di freddo (in questo caso invece sarà opportuno aumentare gli alimenti che aumentano il calore quali zuppe calde, arrosti, ecc.). Le piante per eliminare l’eccesso di flemma sono il cardo, genziana, timo, ecc., mentre per aumentare il calore possono essere utili il rosmarino, la curcuma, ecc. Indispensabile una “diagnosi” differenziale costituzionale.
TERAPIA CONVENZIONALE
L’approccio convenzionale si basa quasi esclusivamente sull’impiego di antibiotici a largo spettro, come rifamicina e neomicina, anche in associazione. Ma questo intervento coglie solo i sintomi finali e non le cause sottostanti. Il successo è relativo e i trattamenti devono spesso essere ripetuti.
TRATTAMENTO NATURALE A SOSTEGNO
TRATTAMENTO KINESIOLOGICO DELLA VALVOLA ILEOCECALE APERTA E SIBO
- Suggerimenti integrazionali: calcio, vitamina D,
- Stimolazione dei seguenti punti riflessi e secondo la MTC: Rene 5, V58, V59, C1,C2,C3
INTEGRAZIONI NATURALI
- AROMATERAPIA – oli essenziali con proprietà antisettiche, antinfiammatorie, antispastiche, secretive. Il singolo olio va scelto accuratamente. La terapia orale è la più efficace, e andrebbe prescritta solo da un medico esperto in aromaterapia, considerati i potenziali effetti collaterali che gli oli essenziali possono avere. Alla via orale può essere abbinato vantaggiosamente un massaggio addominale aromatico. Alcuni oli essenziali utili sono il timo (antibatterico), origano, menta (antispastico), chiodi di garofano.
- FITOTERAPIA –le piante con potere antibiotico più indicate sono l’aglio, il berberis, la cannella, il neem. Altre piante utili sono quelle amare (potere secretivo), tra le quali la genziana, tarassaco, boldo, carminative (cardamomo, finocchio, ecc.), adattogene e antistress (withania somnifera, eleuterococco, rhodiola)
- ENZIMI DIGESTIVI – il loro impiego può essere di grande aiuto in quanto demoliscono e digeriscono meglio il cibo che viene attaccato dai batteri intestinali.
- PROBIOTICI: salvo diverse indicazioni (disbiosi da candida, altro), il loro impiego non sempre risulta essere risolutivo, in quanto potrebbe aumentare la problematica.
TECNICHE PSICOFISICHE A SOSTEGNO
Tecniche per aumentare l’attività del sistema parasimpatico:
- Agopuntura;
- Biofeedback;
- Attività fisico-motoria;
- Training Autogeno;
- Mindfulness;
- Rebirthing.
L’intestino ed il cervello comunicano in entrambe le direzioni. Ciò avviene attraverso il sistema nervoso autonomo, la cui alterazione può aumentare la suscettibilità a numerosi disturbi tra cui quelli gastrointestinali, infiammatori, metabolici, affettivi e cognitivi.
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