“L’uomo deve armonizzare il corpo e lo spirito “
IPPOCRATE
SUPPLEMENTAZIONE DELLA VITAMINA D
Studi osservazionali sui fattori di rischio ambientali hanno dimostrato che un’aumentata esposizione solare, una minore latitudine e l’elevato consumo di olio di pesce ricco di vitamina D sono associati a una riduzione del rischio di sviluppare la malattia. L’incidenza e la prevalenza della sclerosi multipla sono minime all’Equatore e aumentano verso i poli, in entrambi gli emisferi .
RUOLO DELLA VITAMINA D
La vitamina D esercita la sua fisiologica funzione sull’osso, sull’intestino, sul rene e sulle paratiroidi modulando il metabolismo calcio-fosforico. Può essere assunta con la dieta (meno del 5%) ma nell’uomo la principale fonte è la produzione cutanea sotto l’influenza dei raggi ultravioletti B (UVB). Il suo precursore, la provitamina D3, ad opera dei raggi UVB diventa previtamina D3 quindi vitamina D3. Questa subisce un primo processo di idrossilazione nel fegato (formazione di 25 OH D), e un secondo nel rene che porta alla formazione del metabolita attivo 1,25 OH D.
Sono stati identificati recettori (VDR) in tantissimi organi del corpo quali la cute, la mammella, l’ipofisi, le cellule beta pancreatiche, le gonadi, il cervello, la muscolatura scheletrica e persino negli spermatozoi.
Inoltre, le cellule del sistema immunitario, quali macrofagi e linfociti B e T attivati, hanno recettori per la vitamina D.
L’ipotesi che la carenza di vitamina D sia un fattore di rischio per la sclerosi multipla è stata avanzata circa 30 anni fa; dati sperimentali supportano l’ipotesi di un suo ruolo protettivo sulla malattia nonché in altre patologie autoimmuni quali l’artrite reumatoide, il diabete di tipo 1, la sclerosi sistemica e il lupus eritematoso sistemico.
AZIONE DELLA VITAMINA D
La vitamina D inibisce la risposta pro-infiammatoria, a seguito della riduzione della produzione di citochine pro-infiammatorie e della differenziazione delle cellule T verso un sottotipo T helper 1 e T helper 17, e promuove l’attività di cellule e citochine anti-infiammatorie.
La sua supplementazione previene lo sviluppo e blocca la progressione, quando somministrata precocemente, dell’encefalomielite allergica sperimentale, modello animale di sclerosi multipla. La malattia riprende quando la supplementazione viene interrotta.
STUDI SULLA VITAMINA D NELLA SCLEROSI MULTIPLA
Ci sono tantissime evidenze epidemiologiche che indicano come l’aumentata esposizione solare, il maggior introito di vitamina con la dieta e i suoi elevati livelli sierici correlino con un più basso rischio di sviluppare la sclerosi multipla pur con differenze tra le razze.
In uno studio tedesco del 2000 è stata descritta una fluttuazione dell’attività di risonanza con un maggior numero di lesioni attive in primavera rispetto all’autunno. Questa fluttuazione stagionale è stata comparata con i livelli medi di vitamina D nella popolazione tedesca: alti livelli di vitamina D in estate erano fortemente correlati con bassa attività di malattia in autunno mentre bassi livelli in inverno si correlavano con elevata attività di malattia in primavera.
In un ampio studio prospettico americano del 2012 è stato osservato che i livelli di vitamina D erano inversamente proporzionali all’attività neuroradiologica.
In uno studio prospettico successivo, condotto su 1482 pazienti con forma recidivante-remittente (SMRR) in terapia con interferone beta-1b e con durata media di terapia pari a 3 anni, è stato osservato che più alti livelli sierici di vitamina D si associavano a minore attività radiologica di malattia (follow-up medio a 2 anni).
Nel 2014, Ascherio et al. hanno pubblicato uno studio in cui soggetti con livelli sierici medi di vitamina D inferiori a 50 nmol/l, nei 12 mesi successivi al primo evento demielinizzante, avevano un risultato clinico e neuroradiologico a 5 anni peggiore rispetto ai soggetti con livelli più alti.
Inoltre, per quello che riguarda la conversione da forma SMRR (forma remittente) a forma SMSP (forma progressiva), Muris et al. hanno pubblicato nel 2015 uno studio retrospettivo longitudinale in cui i pazienti SMSP (forma progressiva), avevano livelli sierici di vitamina D inferiori rispetto agli SMRR (forma remittente), ma i livelli negli SMRR non correlavano con il rischio di progressione. I pazienti SMSP con una fase SMRR relativamente breve avevano però livelli di vitamina alla diagnosi inferiori rispetto ai pazienti che permanevano in fase SMRR. Per gli Autori questi dati sono a supporto del fatto che bassi livelli di vitamina D all’inizio della fase SMRR siano fattore di rischio per una precoce conversione a SMSP.
Nello studio SOLAR alti dosaggi di vitamina D, somministrati in 232 pazienti SMRR in fase precoce in terapia con interferone beta-1a, sono risultati efficaci in termini di pazienti liberi da malattia.
La vitamina D, per la sua peculiarità di aumentare l’assorbimento di calcio, andrebbe assunta insieme alla vitamina K2, Boro e Magnesio.
POLIFENOLI A SUPPORTO DELLA SM
I Polifenoli sono classificati in quattro categorie: acidi fenolici, flavonoidi, stilbeni e lignani con i flavonoidi che vengono ulteriormente classificati in sei sottoclassi.
EFFETTI DEI POLIFENOLI
• Sono antiossidanti molto potenti e versatili, in grado di neutralizzare il radicale “perossinitrito” o specie reattive all’azoto, distruttivo nelle patologie neurodegenerative.
• Sono potenti inibitori dei prodotti della perossidazione lipidica che si ritrovano ad alte concentrazioni nella Malattia di Alzheimer, Morbo di Parkinson e Sclerosi Laterale Amiotrofica.
• Legano ferro, rame e altri metalli neurotossici.
FUNZIONI DEI POLIFENOLI
Presenti nella frutta e nei vegetali, particolarmente abbondanti nel pompelmo, nel tè, nell’olio d’oliva e nel vino rosso.
Hanno svariate funzioni:
• Antiossidante,
• Antiallergica,
• Antitumorale
• Antinfiammatoria.
I polifenoli che hanno dimostrato un interesse clinico a supporto della sclerosi multipla sono:
• Quercetina
• Luteolina
• Curcumina
• Epigallocatechina del tè verde.
LUTEOLINA
E’ un regolatore del sistema immunitario, andando ad inibire il processo infiammatorio. Si trova nelle foglie di carciofo, rosmarino, timo e camomilla. Inibisce il rilascio di sostanze infiammatorie quali Interleuchina 1 e TNF (tumor Necrosis Factor), dai macrofagi attivati del sangue periferico di pazienti con Sclerosi Multipla.
La luteolina inibisce il rilascio di sostanze infiammatorie dai mastociti che hanno un ruolo importante nello sviluppo della malattia avendo il potere di formare aree di demielinizzazione cerebrale (le cellule nervose con la mielina danneggiata conducono gli impulsi molto più lentamente). La luteolina impedisce il passaggio di patogeni e linfociti dal sangue al cervello impedendo la LEAKY BRAIN o neuroinfiammazione.
QUERCETINA
E’ uno dei principali flavonoidi e uno dei più potenti antiossidanti vegetali. La Quercetina migliora la funzione endoteliale con meccanismi indipendenti dall’ossido nitrico (NOS). Ha proprietà anticoagulanti grazie alla capacità di legare in modo competitivo il plasminogeno che attivando la plasmina permette la dissoluzione del coagulo.
In un lavoro pubblicato su “Life Science” 2010, la Quercetina ha dimostrato di diminuire le risposte infiammatorie e fornire neuro protezione inibendo la produzione di NO (ossido nitrico) e INF-gamma dalle cellule microgliali, inoltre previene la formazione di citochine infiammatorie impedendo il danno neuronale.
CURCUMA
Il suo composto principale, la Curcumina, possiede uno spiccato effetto antinfiammatorio. E’ stato dimostrato che l’infiammazione svolge un ruolo determinante nella maggior parte delle malattie croniche quali quelle neurodegenerative, cardiovascolari, autoimmuni e neoplastiche.
Fra le più importanti risulta l’inibizione della sintesi del fattore nucleare (NF-kB) che ha un ruolo centrale sia nel controllo della risposta infiammatoria sia nello sviluppo del tumore, infatti stimola la crescita cellulare e inibisce l’apoptosi (suicidio programmato).
Esistono delle prove sperimentali, sia in vitro che in vivo, che attestano le proprietà neuroprotettive della curcuma sulla Sclerosi Multipla. La forma fitosomiale risulta quella con un maggiore assorbimento e meno effetti collaterali.
TÈ VERDE
Il Tè verde contiene una serie di composti, chiamati catechine, che svolgono una marcata azione neuro protettiva a livello cerebrale. Gli estratti del tè verde hanno una spiccata azione antiossidante e antinfiammatoria, sopprimono l’eccesso di risposta immunitaria, neutralizzano i metalli tossici e svolgono azioni anticancerogene, inoltre il suo consumo costante è inversamente correlato con l’incidenza di demenza, morbo di Alzheimer e morbo di Parkinson.
EDTA – ACIDO ETILENDIAMMINOTETRAACETICO (trattamento medico non convenzionale)
E’ un agente chelante utilizzato in vena da personale medico. Viene praticato anche per valutare nelle urine, dopo somministrazione endovenosa, i livelli di metalli tossici presenti (mercurio, alluminio, piombo, ecc.).
Il trattamento consiste nell’infusione in vena di EDTA in media due/tre volte al mese. Sotto trattamento i pazienti rivelano nel tempo un miglioramento dei sintomi di remissione della SM Sclerosi Multipla. I dati clinici hanno dimostrano una riduzione dei livelli di metalli pesanti nelle urine a valori di normalità.
GLUTATIONE E NIACINA
Il glutatione o GSH è un tripeptide con proprietà antiossidanti, costituito da cisteina e glicina, legate da un normale legame peptidico, e acido glutammico. E’ un forte antiossidante, sicuramente uno dei più importanti tra quelli che l’organismo è in grado di produrre.
Rilevante è la sua azione sia contro i radicali liberi o molecole come perossido di idrogeno, nitriti, nitrati, benzoati e altre. Svolge un’importante azione nel globulo rosso, proteggendo tali cellule da pericoli ossidativi che causerebbero l’emolisi. Elemento importante per il suo funzionamento è il NADPH. Tale molecola è un derivato della vitamina PP (acido nicotinico) e funziona da cofattore ossido-riduttivo dell’enzima glutatione reduttasi (o GSR).
L’enzima rigenera il glutatione ridotto (GSH) a partire da glutatione ossidato (o GSSG) attraverso gli elettroni ceduti dal NADPH al GSSG. In medicina, il GSH viene usato come antidoto diretto e “veloce” nell’avvelenamento da paracetamolo (conosciuto anche come acetaminofene).
L’enzima rigenera il glutatione ridotto (GSH) a partire da glutatione ossidato (o GSSG) attraverso gli elettroni ceduti dal NADPH al GSSG. In medicina, il GSH viene usato come antidoto diretto e “veloce” nell’avvelenamento da paracetamolo (conosciuto anche come acetaminofene).
Trova un impiego molto interessante come tampone nei casi di avvelenamento da metalli tossici (mercurio, cadmio, piombo, ecc.), dato che sposta gli ioni tossici formando dei solfuri (coniugati) più facilmente eliminabili dall’organismo. Per la sua particolare forma risulta maggiormente assimilabile e biodisponibile se somministrato per via endovenosa, liposomiale o in alcune sue forme (S-acetil-glutatione).
Alcuni suoi precursori sono il NAC (cisteina), lo zolfo, ecc. Non sono stati dimostrati effetti collaterali fino a 30 grammi al giorno. I dosaggi indicati saranno generosi. La concomitante assunzione di Niacina ne potenzia l’effetto (studi di Abram Hoffer).
NALTREXONE (trattamento medico non convenzionale)
Esistono dati a sostegno dell’impiego di bassi dosaggi di naltrexone (Antaxone) nel trattamento della sclerosi multipla. Il naltrexone sembra prevenire le recidive di sclerosi multipla (agendo sui recettori non oppioidi Toll-like 4 – TLR4- che si trovano sui macrofagi della microglia), riducendo l’infiammazione e la progressione della malattia.
DIETA DI ROY SWANK
E’ una dieta povera di grassi saturi, ricca di grassi insaturi, priva di carni rosse, latticini, zuccheri, caffè, vino, tè, per almeno un anno. Permessi pollame e pesce.
THC e CBD
Sono ormai note le caratteristiche antinfiammatorie (neuro infiammazione) di questi composti che interagiscono con i recettori endocannabinoidi (CB1 e CB2), arrecando sollievo e in casi rari anche dei miglioramenti della malattia. Qui di seguito due video
1) https://www.google.com/…/alessandro-malato-di…/amp/
2) https://youtu.be/WGoOJ2SiLZU
VELENO D’API
La melittina contenuta nel veleno d’api ha degli effetti antinfiammatori e modulatori del sistema immunitario. Andrea Licari è uno dei massimi esperti nonché malato di SM che la usa costantemente con buoni risultati.
MICROBIOTA È TRAPIANTO FECALE
A essere modulata dalla flora intestinale è in particolare la produzione dell’interferone gamma da parte delle cellule NK, che alla fine riesce a regolare l’attività antiinfiammatoria degli astrociti.
Questo è un meccanismo inedito, con il quale l’intestino controlla l’infiammazione nel cervello. Si sta lavorando su una lista di altri gruppi di astrociti, per capire come la flora intestinale potrebbe influenzarli. Alcuni ceppi batterici sono interessanti, quali i L Plantarum L Rhamnosus, Akkermansia municiphila, Faecalibacterium prausnitzii, Mycobacterium vaccae.
B12 È SUPPLEMENTAZIONE NELLE PROBLEMATICHE NEUROLOGICHE
Dosi molto elevate di B12 possono favorire la rigenerazione dei neuroni, impedire la demielinizzazione e favorire la rimielinizzazione. La mielina è una guaina biancastra che riveste parte del corpo dei neuroni permettendo una più rapida trasmissione degli impulsi nervosi. Nella sclerosi multipla la mielina viene attaccata e danneggiata ad opera del sistema immunitario con la comparsa delle tipiche lesioni a placca.
E’ stato ipotizzato un disturbo nel suo metabolismo in pazienti affetti da sclerosi multipla, in quanto la vitamina B12 partecipa al processo di mielinizzazione. La formulazione di Metil-B12 è in grado di attraversare la barriera ematoencefalica e andare ad agire direttamente a livello del cervello.
MICOTERAPIA
Alcuni composti dei funghi medicinali possono avere un ruolo interessante nella modulazione delle TREG, glia, astrociti. Sono in particolare i beta glucani contenuti, che avrebbero un ruolo in tal senso. Inoltre, alcuni funghi specifici svolgono un ruolo modulatore a sostegno nella malattia.
OMEOPATIA
Alcuni rimedi omeopatici in diluizione LM, MK, CH, ecc possono rivestire un ruolo interessante. Alcuni solo a titolo di esempio sono PHOSFORUS, NATRUM MURIATICUM, LUESINUM, ecc.
Un ruolo particolare rivestono anche i CLUSTER of DIFFERENTIATION (anti CD21 e CD25), nonché i rimedi omotossicologici. Vista la particolarità della terapia AD PERSONAM andrebbe svolta da un medico omeopata o un omeopata federale Svizzera.
RIMEDI VIBRAZIONALI E RADIONICA
Rappresentano degli utili accostamenti in altre terapie. Si possono affiancare anche riflessologia plantare, Diapason, ecc.
AGOPUNTURA
Esiste oramai una vasta letteratura in tal senso. Il lavoro è sempre ad personam.
AUTO-EMOTERAPIA E PRP
La prima è l’uso del sangue autologo, il quale ha degli effetti immunomodulatori per la malattia. L’altro è invece l’uso dei fattori di crescita (VEGF, IGF1, BDNF, Recombinant human TGF beta 1 protein, ecc che svolgerebbero un lavoro simile alle stem cells.
MEDICINA UMORALE
Siamo in una situazione di eccesso di bile nera (prodotto di scarto) e di eccesso di flegma. Andrebbe riscaldato il corpo e stimolare la terza, la seconda e soprattutto la prima COCTIO o cozione. Piante riscaldarti, cibi riscaldanti e umidi, tecniche corporee adatte per un miglioramento della problematica.
DIETA
Eliminazione di glutine, caseine e solanine.
IMPORTANTE
Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica.
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Naturopatia tradizionale europea NTE metodo Villanti
Dott Umberto Villanti www.umbertovillanti.it
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