*I CINQUE FATTORI METABOLICI DI CARL C. PFEIFFER (PRIMA PARTE)
Secondo la psichiatria ortomolecolare, alcune malattie psichiatriche possono essere trattate con la supplementazione di alcuni nutrienti ad alto dosaggio.
Alcuni di essi, quali zinco, piridossina, niacina, cromo, acido ascorbico o ascorbato di sodio, ecc possono aiutare o risolvere alcune problematiche in tal senso.
I promotori di questo approccio sono stati A.Hoffer, C. Pfeiffer, L. Pauling, ecc.
Qui discuteremo brevemente di alcune due condizioni chiamate ISTADELIA e ISTAPENIA (ossia, alta istamina e bassa istamina).
Parleremo prossimamente degli altri tre fattori coinvolti nelle problematiche psichiche
Poiché i nostri organismi hanno bisogno di una quantità specifica di istamina per funzionare correttamente, gli squilibri di questa sostanza chimica hanno effetti collaterali sia a livello mentale che fisico.
DEFINIZIONE
L’istamina è, secondo alcuni nutrizionisti ortomolecolari, un’ importante sostanza chimica del cervello ed è coinvolta in ogni sorta di reazioni incluse quelle di dolore, allergie, produzione di muco e saliva, favorendo la produzione di lacrime e di altre secrezioni del corpo”.
Le reazioni allergiche, come eccessivi starnuti, vengono stimolate dall’attivazione di questa sostanza chimica, secondo Medicine Net, perché “dilata i vasi sanguigni e rende le pareti dei vasi anormalmente permeabili”.
ISTAMINA BASSA
Un livello basso di istamina è detto istapenia. Secondo alcuni studiosi (Pfeiffer), è caratterizzata da un’accumulazione eccessiva di rame all’interno del corpo e, se combinata alla mancanza di istamina, può causare anomalie comportamentali. Pfeiffer elenca sintomi sia mentali che fisici che includono manie di grandezza, diffidenza ingiustificata verso le persone, capacità di sopportare bene il dolore e una forte crescita di peli sul corpo.
ISTAMINA ALTA
Un alto livello di istamina è detto istadelia. Pfeiffer afferma che l’istadelia tende ad essere genetica e provoca reazioni allergiche, un aumento di produzione di muco e saliva, tendenza all’iperattività, comportamento compulsivo e depressione. Pfeiffer elenca sintomi sia mentali che fisici dovuti ad un alto livello di istamina che includono allergie regolari e stagionali, tensione interiore, paure compulsioni e rituali anormali, metabolismo accelerato e mal di testa e dolori frequenti.
UNA SPIEGAZIONE SUI RECETTORI ISTAMINA
L’istamina ha quattro recettori noti, denominati H1R, H2R, H3R e H4R. I primi tre sono ampiamente presenti nel cervello. H4R non lo è.
H1R ha un effetto eccitatorio, l’istamina che viene rilasciata è responsabile del risveglio, gli antagonisti del recettore H1R hanno un effetto sedativo sul cervello e danno sonnolenza, si trova infatti scritto sul foglietto “non assumere se ci si mette alla guida”.
L’H2R presenta anch’esso un effetto eccitatorio per i neuroni nel cervello ed è protagonista dei fenomeni di percezione, dell’apprendimento, del dolore, della ricompensa e della neuro-plasticità cerebrale.
Questo è il motivo per cui le istamine H2R che attraversano la barriera emato-encefalica influenzano la percezione del dolore di una persona.
H3R è inibitorio e controlla il rilascio di neurotrasmettitori, inclusa l’istamina, dai neuroni del cervello. I farmaci H3R, insieme alla metilazione, sono visti come un obiettivo promettente per affrontare la disregolazione dell’istamina nel cervello.
Produzione di istamina
Nei principali testi di neuroscienze si legge che l’istamina sistemica non è in grado di passare la barriera ematoencefalica, dalle ultime ricerche invece sembra che l’istamina non solo sia in grado di passare la barriera, ma addirittura influenzi la sua permeabilità.
L’istamina viene prodotta da specifici neuroni ed immagazzinata all’interno di cellule specifiche – i neuroni istaminergici, dove viene rilasciata dopo stimolazione.
Tendenzialmente i neurotrasmettitori eccitatori dei neuroni a contatto con le cellule istaminergiche favoriscono il rilascio di istamina, i neuroni inibitori ne impediscono il rilascio.
La degradazione cerebrale dell’istamina
Esiste anche un malfunzionamento del metabolismo delle metilazioni, che coinvolge la degradazione dell’istamina. Essa avviene attraverso enzimi che attaccano gruppi metile sull’istamina per inattivarla, a livello cerebrale questo compito è svolto dall’enzima HNMT e dal MAO-B. Il DAO non è espresso a livello cerebrale.
Questo significa, che se abbiamo un cattivo metabolismo metilatorio, polimorfismi a questi due enzimi, l’istamina a livello cerebrale viene degradata più difficilmente portando una disregolazione del metabolismo istaminico a livello cerebrale (ISTADELIA).
Quando la degradazione non è ottimale, oppure abbiamo molta istamina circolante che in qualche modo riesce ad arrivare nel SNC abbiamo una attivazione generale del sistema nervoso centrale, che ovviamente si verifica di continuo anche non voluta (ISTADELIA).
L’istamina nel sistema nervoso centrale
I corpi mamillari che sono specifici nuclei grigi connessi all’ipotalamo sintetizzano istamina, che funziona appunto da neurotrasmettitore. Ricordiamo che l’ipotalamo è una componente del SNC che regola il rilascio ipofisario, controlla tutto il sistema nervoso autonomo ed è fortemente implicato anche nel sistema limbico.
L’istamina che viene rilasciata ha un effetto sistemico sul cervello, raggiunge in pratica tutte le varie componenti del SNC, dal midollo spinale, al cervelletto, ai nuclei della base, alla corteccia cerebrale ai nuclei dei nervi cranici, soprattutto quelli vestibolari che controllano l’equilibrio. Chi è intollerante all’istamina spesso sperimenta una sintomatologia neurologica caratteristica, cerchiamo di fare un elenco:
Mal di testa, emicrania, sensazione di pressione nella testa, vertigini,
Affaticamento, perdita di energia, mancanza di motivazione, esaurimento,
Insonnia, difficoltà ad addormentarsi, sonnellini superficiali senza sonno profondo, assenza di sogni,
Mancanza di concentrazione, compromissione delle prestazioni cognitive, lentezza,
Difficoltà di memoria,
Sensibilità al rumore, vulnerabilità per sovraccarico sensoriale,
Suscettibilità allo stress, ridotta capacità di resistere allo stress, sensazione di bourn-out (sensazione di esaurimento nervoso e mentale),
Tensione, nervosismo (anche senza causa esterna), irrequietezza, sensazione di formicolio,
Spasmi muscolari, tremore, mascelle serrate, digrignamento dei denti (bruxismo), logoramento dei denti,
Malinconia, tristezza, pianto, stati d’animo depressivi, depressioni,
Difficoltà a percepire gli odori.
La connessione tra l’istamina e la risposta allo stress
Insieme al cortisolo l’istamina fa parte della naturale risposta all’organismo allo stress.
Un accumulo di istamina cerebrale viene visto come un segnale di pericolo imminente, portando all’attivazione di tutti i pathways connessi allo stress, anche se non ci sono cause reali per stare sotto stress.
L’istamina quindi diventa un importante fattore di rilascio di cortisolo cronico e fuori ritmo circadiano che comporta tutte quelle situazioni di eccesso cronico di cortisolo.
La connessione tra l’istamina e la risposta allo stress
I recettori H3R e H1R regolano il sistema nervoso autonomo simpatico, e promuovono il rilascio di cortisolo da parte delle surrenali.
Fenomeni di stanchezza surrenale sono piuttosto comuni nelle persone intolleranti all’istamina.
L’istamina promuove il rilascio di estrogeni che a loro volta stimolano il rilascio di istamina da parte dei mastociti.
L’istamina è collegata anche al rilascio di TSH, il recettore H2R diminuisce il rilascio di TRH, che stimola il TSH e quindi il rilascio di T3 e T4.
Spesso gli intolleranti all’istamina sono ipotiroidei non autoimmuni.
L’intolleranza all’istamina è implicata anche nelle dipendenze e nei comportamenti compulsivi. Soprattutto il recettore H2R è implicato nei meccanismi di ricompensa del piacere, memoria, apprendimento.
Sembra che diverse sostanze causa di dipendenza come lo zucchero, gli psicofarmaci, le droghe, l’alcool interferiscano con il metabolismo dell’istamina cerebrale.
Binge eating, anoressia, bulimia sono collegati ai meccanismi di ricompensa del recettore H2R, stanno uscendo sul mercato dei farmaci contro i disordini dell’appetito che agiscono sul recettore H3R.
È piuttosto comune che le persone intolleranti all’istamina soffrano di fibromialgia o di dolori diffusi difficilmente spiegabili.
L’istamina influenza il rilascio di serotonina e dopamina, per cui è correlata alla depressione.
L’istamina influenza la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, diventando un fattore di rischio anche per le malattie cardiache.
CI sono persone che presentano polimorfismi ad un enzima fondamentale nella sintesi del GABA, il principale NeuroT ad effetto inibitorio del SNC, questo comporta una diminuzione della produzione di GABA, con l’alterazione del rapporto GABA/Glutammato e di conseguenza influenza lo stato di attivazione basale del SNC.
ISTAPENIA (SOVRAMETILAZIONE)
L’istapenia è una carenza di istamina nel corpo. L’istamina è un importante neurotrasmettitore cerebrale, ma è popolarmente conosciuta per il suo ruolo nei sintomi allergici. I pazienti con bassi livelli di istamina nel sangue tendono ad avere un metabolismo depresso, un corpo a forma di pera e alcuni possono avere determinate condizioni psicologiche come ansia e sintomi schizofrenici classici (paranoia, grandiosità, allucinazioni).
Secondo il Prof. Pfeiffer, le persone con istapenia tendono ad avere i segni classici, tra cui afte, orgasmo difficile, nessun mal di testa o allergie, crescita dei peli del corpo, manie di grandezza, sospetto eccessivo o paranoie per delle persone, pensieri intrusivi e ossessivi, sensazione che qualcuno controlla la propria mente, ronzii nelle orecchie, ansia elevata e sensibilità alimentare.
L’istapenia è caratterizzata da livelli elevati di serotonina, dopamina e noradrenalina, bassi livelli di istamina nel sangue intero e bassi basofili assoluti. Questi stessi pazienti hanno alti livelli di rame. La tossicità del rame diminuisce l’istamina nel sangue ed è collegata alla psicosi.
Diagnosi
Livelli di istamina inferiori a 40 ng/ml (0,35 umol/l), bassi basofili e livelli elevati di rame misurando il rame nelle urine delle 24 ore o la ceruloplasmina sierica.
Trattamento
Il programma di trattamento consiste nella somministrazione di alte dosi di zinco, manganese, Vit C, niacinamide, Vit B12 e acido folico. Con questo trattamento l’aumento di rame nel sangue viene lentamente ridotto e i sintomi vengono lentamente alleviati nel giro di diversi mesi.
La risposta al trattamento è generalmente buona, ma può essere lenta nei pazienti che sono stati malati per un po’ di tempo. Alcuni individui sperimentano inizialmente un peggioramento dei sintomi che vengono lentamente alleviati nel giro di diversi mesi.
Gli over metilatori tendono a fare male con integratori come SAMe, inositolo, triptofano, fenilalanina, trimetilglicina e dimetilglicina, quindi questi dovrebbero essere evitati.
ISTADELIA (SOTTOMETILAZIONE)
Consigliata:
Una dieta a basso contenuto di carboidrati complessi e di proteine – escludendo zucchero e cibi raffinati.
Calcio in forma ascorbinica e magnesio. Magnesio e vitamina C aiutano a modulare e degradare l’accesso di istamina. Il calcio rilascia l’istamina in modo che possa essere scomposto.
Inositolo è ottimo per calmare la mente nella maggior parte di queste persone con eccesso di istamina. L’inositolo aiuta a rilassarsi.
Seguimi qui
Naturopatia tradizionale europea NTE metodo Villanti
Dott Umberto Villanti www.umbertovillanti.it
Braverman, Eric R; Pfeiffer, Carl Curt; Blum, Kenneth; Smayda, Richard (2003). The healing nutrients within: facts, findings, and new research on amino acids (3rd ed.). North Bergen, New Jersey: Basic Health. ISBN 978-1-59120-037-6.
Pauling, Linus; Hawkins, D. (1973). Orthomolecular psychiatry: treatment of schizophrenia. San Francisco: W.H. Freeman. p. 697. ISBN 978-0-7167-0898-8.
Pfeiffer, Carl J (1987). Nutrition and mental illness: An orthomolecular approach to balancing body chemistry. Healing Arts. ISBN 978-0-89281-226-4.
Werbach, Melvyn R (1999). Nutritional influences on mental illness: a sourcebook of clinical research. Tarzana, California: Third Line. ISBN 978-0-9618550-8-6.
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