👉Secondo un recente studio cinese, 210 persone con diagnosi di Alzheimer sono state divise random in due gruppi e hanno ricevuto 800 UI / giorno di vitamina D o placebo per 12 mesi.
👉Oltre ai test sulle funzioni cognitive sono stati verificati anche gli effetti della supplementazione sul principale biomarker della malattia, l’accumulo di proteina beta amiloide.
👉I risultati, pubblicati sul British Medical Journal, mostrano che La vitamina D ha migliorato le funzioni cognitive, con un impatto positivo sul biomarker.
👉Richard Isaacson, direttore dell’Alzheimer’s Prevention Clinic al Weill Cornell Medicine and NewYork-Presbyterian (Usa), in un’intervista pubblicata su medscape.com, ha ricordato che il legame tra vitamina D e varie malattie neurologiche e neurodegenerative è da tempo oggetto di ricerche.
👉Si può quindi pensare che aumentare i livelli di vitamina D abbia un effetto protettivo dall’Alzheimer?
👉Secondo Isaacson dipende dai livelli di partenza. Se il livello di vitamina D di una persona è 25 (nmol/L) oppure ≤ 20, è ragionevole pensare che sia utile portarlo almeno a 30. Tuttavia, ricorda Isaacson, un importante studio del 2014 pubblicato dalla rivista Neurology suggerisce che puntare a 50 nmol/L potrebbe avere un migliore effetto terapeutico quando si tratta di prevenzione e riduzione del rischio di demenza.
👉(*) In Italia il dottor Claudio Sauro suggerisce un protocollo a base di vitamina D e altri nutraceutici a sostegno dell’Alzheimer.
(*) NUTRACEUTICI
➡️1) Vitamina D3 il cui valore deve essere di almeno 95-160 ng/dl. Assumere sei fiale di Adisterolo da 100.000 UI una al giorno per sei giorni per via orale e continuare con una fiala di Adisterolo 100.000 UI alla settimana. Dopo un mese si faccia l’analisi della 25(OH)D: se il valore fosse inferiore a 95-160 ng/ml si ripeta il ciclo con Adisterolo 100.000 UI una fiala al giorno per sei giorni; continuare poi sempre con una fiala di Adisterolo 100.000 UI alla settimana.
➡️2) CURCUMINA una capsula due volte al giorno (900mg). E’ un potente antiossidante a livello cerebrale e gli scienziati hanno dimostrato che in combinazione alla vitamina D spinge il sistema immunitario ad eliminare dal cervello le placche beta-amiloide che sono il segno distintivo della malattia di Alzheimer. I ricercatori dell’Università della California hanno scoperto che i curcuminoidi migliorano la superficie di legame tra gli ammassi beta-amiloide e i macrofagi, ovvero favorisce l’eliminazione di queste placche da parte del sistema immunitario. Dall’altro lato la vitamina D stimola fortemente i macrofaci ad assorbire gli ammassi beta-amiloide. Poiché la vitamina D e la curcumina lavorano diversamente con il sistema immunitario, una combinazione di queste due può essere più efficace che se prese singolarmente. Inoltre la vitamina D aumenta la capacità dei neuroni di utilizzare il glucosio che è il combustibile delle cellule e nello stesso tempo annulla tutti i processi infiammatori.
➡️3) OLIO DI COCCO tre cucchiai al giorno. I corpi chetonici dell’olio di cocco aiutano il cervello a rigenerarsi e forniscono una fonte di nutrimento alternativa al glucosio. Nella malattia di Alzheimer, i neuroni in alcune aree del cervello non sono in grado di assorbire il glucosio a causa dell’insulino-resistenza, e lentamente muoiono … se queste cellule invece hanno accesso ai corpi chetonici, possono potenzialmente rimanere in vita e continuare funzionare.
➡️4) VITAMINE DEL GRUPPO B. BECOZIM CP due al giorno, in particolare la B3 ad alte dosi (NIACIN 100 mg x 3/die) perché attiva moltissimo la funzione respiratoria della cellula nervosa, e questo va di pari passo con l’utilizzo del glucosio. Importantissima è anche la somministrazione di VITAMINA B1 BENERVA 100 MG fiale, una iniezione intramuscolare al giorno.
➡️5) SILICIO. Il silicio è ottimo per eliminare l’alluminio dal cervello che è una delle cause del morbo di Alzheimer. Si consiglia quindi di assumere le dosi secondo la confezione.
âť—(MIA NOTA) – IL SILICIO SI TROVA ANCHE NELLA TINTURA DI EQUISETO E TRASFORMA L’ALLUMINIO IN SILICATO DI ALLUMINIO NON PIĂ™ TOSSICO. RUDOLF STEINER PARLAVA DEL SILICIO COME UN MINERALE CHE CONNETTEVA IL POLO CORPOREO AL POLO NEUROSENSORIALE. ANCHE SILICEA SALE DI SCHUSSLER PUĂ’ ESSERE UTILE.
➡️6) ACIDO LIPOICO. Ha un’eccezionale funzione antinfiammatoria e neurotrofica.
âť—(MIA NOTA) ACIDO LIPOICO ATTIVA ANCHE NRF2 (SISTEMI ANTIOSSIDANTI) E RIGENERA IL GUTATIONE
➡️7) SELENIO. Per il sistema redox, per formare GPx e per chelare il mercurio.
➡️8) MAGNESIO. Molto importante perché funzioni bene la Vitamina D (magnesio cloruro 600 mg), magnesio glicerofosfato (800 mg), magnesio orotato (800 mg).
âť—MIA NOTA (IL MAGNESIO SI TROVA SOPRATTUTTO NELL’IPPOCAMPO IMPORTANTE PER LA MEMORIA).
➡️9) ACIDO FOLICO (Folina 5 mg/die, ovvero una compressa)
➡️10) Metilcobalamina high dose (50 mg due volte a settimana).
❗Altri suggerimenti sono il fungo MAITAKE, REISHI, HERICIUM, CORDYCEPS,…
âť—OMEOPATICI utili sono Baryta carbonica, Aluminia, Zincum, Manganum, a diluizioni, frequenza, modalitĂ suggerite dal medico omeopata esperto.
Dott. Umberto Villanti www.umbertovillanti.it ‼️
Riferimenti
(*) Neurodegeneration Original research – Effects of vitamin D supplementation on cognitive function and blood Aβ-related biomarkers in older adults with Alzheimer’s disease: a randomised, double-blind, placebo-controlled trial –
Jingya Jia, Jing Hu, Xiaoxu Huo, Rujuan Miao, Yanping Zhang
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